Note |
Violenza vendicatrice, regia al limite dell'estetizzazione e un magnetico e affascinante protagonista, che ricorda il Delon di _Le Samouraï_ di Melville. Un film-haiku, permeato dalla dolorosa consapevolezza che non esiste felicità se non nel sogno: come suggerisce un finale surreale, quasi metafisico.
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