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Il film perfeziona e dilata le trovate che un anno prima avevano fatto la straordinaria fortuna commerciale di "Lo chiamavano Trinità". Per strappare la risata, le battute puntano al basso e non manca un'interminabile zuffa nel finale, degna replica di quella che concludeva la pellicola precedente. L'insieme, che pure non manca di abili trovate (la scena dei ceffoni menati da Trinità a velocità accelerata ), appare un po' ripetitivo e frammentario e risulterebbe forse un po' indigesto se non fosse cucito addosso a una coppia di affiatati professionisti come Bud Spencer e Terence Hill.
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