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Felicissimo l'incontro tra Stephen King (che ha scritto le storie) e George A. Romero, l'autore dei "morti viventi", per una volta con a disposizione un budget interessante. "Creepshow", nel suo tentativo di intersecare estetica dei fumetti e visioni cinematografiche, alla fine è quasi sperimentale, e ci ricorda come l'horror sia il genere più adatto per simili operazioni di "ricerca" e per la commistione tra linguaggi "bassi". Ispirati alla serie della Ec Comics intitolata "Creepy" (da noi è lo "Zio Tibia"), i racconti mantengono il macabro umorismo del modello, per il quale una sorta di contrappasso ritorce il male su coloro che lo commettono. Nella versione per la televisione manca però il primo episodio, interpretato dallo stesso Stephen King nel ruolo di un bifolco contaminato da un meteorite, che invece è disponibile in videocassetta.
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