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Zarantonello la sa lunga quanto a provocazione e talento: dimostra di conoscere il mestiere e di flirtare goliardicamente con l'ironia (il film è composto da un'inquadratura fissa di un'ottantina di minuti concentrata sul pene di Ciccio). Il suo intento è chiaro: attraverso un punto di vista quanto mai bizzarro, abbassa la cinepresa poco sopra l'altezza Ozu per stigmatizzare sogghignando la fallocentricità del mondo. Divertente, persino venato da una deviazione gialla, la sfida scorre sui binari dei sensi con goduto e compiaciuto piacere. Medaglia al valore per il "protagonista", il pornoattore Franco Trentalance, che s(offre) con stoica generosità.
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