Note |
C'è dello spessore filosofico nella dinamica dei corpi, nel recupero di una plasticità perduta che si innesta in una rappresentazione dove lo spazio è fondamentale, e al cui interno sono le androgine figure femminili (madri-figlie-spose-amanti-bambine) a racchiudere l'uomo e la donna, l'Io e l'Es, Yin e Yang: mescolati e trasversali come le forme dei cento generi che poi si riuniscono in una, quella di un cinema che è possibile solo se lo si accetta come scrittura del caos (almeno in apparenza). La donna come genesi e conflitto, vita e morte: solo nel volume 2 potremo renderci conto se l'evoluzione della "Sposa" andrà in una direzione piuttosto che in un'altra.
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