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Va da sé che non ci sono, in questa storia, i "buoni", dato che tutti partecipano del medesimo macello. Però è epico il loro cavalcare sulle terre desolate dei James Lee Burke (filone texano) e dei Cormac McCarthy; oppure in silenzio verso la morte come in Sam Peckinpah. Con l'aggiunta di un tocco gotico-fiabesco che dal versante macabro si contrappone al western e agita i fantasmi del mondo di Oz, come dimostra quello spastico omino di latta che all'inizio si agita sotto i proiettili della cavalleria. Sostenuto da un buon mix di ironia e disperazione, il film è eccezionale ma naturalmente va consigliato solo a chi abbia un po' di pelo sullo stomaco. Astenersi anime candide.
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