Note |
Il film è estremamente stilizzato, i personaggi sono prigionieri in e di se stessi, succubi del passato e predestinati a un terribile futuro, senza conseguenze dell'amore capaci di liberarli (anzi, anche l'amore risponde alla legge del taglione). L'ambiguità è una chiave di lettura, una scelta poetica. Troppo netta la sensazione che Oh Dae-soo dopo la prigionia sia "migliore" di prima per pensare che sia un caso. Ispirato al manga di Tsuchiya Garon e Minegishi Nobuaki ma splendente di luce propria.
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