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Tratto da una "pulp novel" di Elmore Leonard, già alla base di uno dei dieci western più belli della storia, incuriosisce solo per la diversa concezione del protagonista Evans, qui fragile e con la gamba di legno (ma poi corre quasi come una lepre...). Inutilmente verboso e barocco, a tratti pare una parodia degli spaghetti-western. Autolesionista l'ammiccamento a Fuller e insopportabilmente dilatato il finale.
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