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La concezione realistica e claustrofobica del "wuxiapian" secondo Tsui si distingue nettamente dalla visione new age di Zhang Yimou e Ang Lee: qui paiono coniugarsi la ieraticità dell'iconografia samurai, la solita coreografia sovrannaturale degli spadaccini cinesi e la rude concretezza di un immaginario meno raffinato e più barbaro. Il risultato è epico e crudele: chi pensava che non fosse più tempo di eroi dovrà ricredersi.
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